La storia

Il Circolo nasce nel 1889 con la fondazione della “Società Operaia di Mutuo Soccorso, Mutuo Credito e Corale”, un'associazione ricreativa che all'occorrenza poteva offrire assistenza ai Soci che ne avessero avuta necessità. 
 
Come previsto dallo Statuto del 1901, per essere ammessi alla Società di Mutuo Soccorso (S.M.S) occorreva dimostrare di praticare un onorato mestiere, essere incensurati e non aver commesso reati contro la morale. I Soci potevano usufruire dell'assistenza dalla Comunità Sociale e allo stesso tempo si impegnavano a prestare assitenza alla Comunità, in caso di malattia, di disgrazia o scarsità economica.

Originariamente l'associazione era ospitata nei locali dell'attuale Stazione dei Carabinieri di Bagno a Ripoli. Furono gli stessi soci del S.M.S. a comprare il terreno edificabile e costruire l'edificio, prestando gratuitamente il proprio lavoro e autofinanziandosi attraverso l'organizzazione di iniziative di ogni genere, come fiere di beneficienza, feste danzanti, attività teatrali e sportive.
La struttura, ultimata negli anni '20, era costituita da un edificio ad un solo piano che ospitava un bar, una sala per teatro e cinema da 200 posti, diverse sale riunioni, oltre ad un'area esterna per le iniziative estive.

Nel 1932 il Circolo S.M.S. diventò “Circolo Fascista”, per effetto dell'applicazione della Legge n.84 del 12 Febbraio 1930 e 23 Agosto 1931, secondo cui le Società “non erette in ente morale” dovevavo essere sciolte. Il passaggio fu attuato in modo coatto, con ricorso all'uso di minacce e percosse al Presidente che rifiutava di cedere ai Fascisti quanto realizzato con duro lavoro dai Soci.

Durante il Regime, il Circolo fu ampliato con la realizzazione di un primo piano, sempre grazie all'opera degli ex-Soci, e fu ribattezzato “Casa del Fascio”. Questa denominazione fu mantenuta fino al giorno della Liberazione di Bagno a Ripoli, il 4 Agosto 1944, giorno in cui passò ad essere la “Casa del Popolo”.

Con l'avvento della Repubblica, tutte le proprietà del Partito Fascista passarono allo Stato Italiano, così che i Soci del Circolo dovettero pagare allo Stato l'affitto della struttura che loro stessi avevano costruito con tanto lavoro e tanti sacrifici.

Nel primo dopoguerra, momento del riscatto immobiliare di tanti circoli ricreativi, probabilmente a causa di remore e malintesi, l'edificio di Bagno a Ripoli rimase di proprietà dello Stato che lo destinò ad ospitare la Caserma dei Carabinieri. A quel punto l' S.M.S. andò ad occupare, sempre in affitto, la vecchia gendarmeria lasciata libera dai militari, dove ancora oggi si trova, all'angolo fra Via Roma e Via di Ritortoli. Solo recentamente la Società è potuta diventare proprietaria dei locali occupati.
 
(tratto da un testo di Fabio del Bravo, febbraio 2007)